Posts written by zircone68

CAT_IMG Posted: 18/7/2007, 12:24 B.O.D.Y. - Other Manga & Anime
già, peccato abbia già la ragazza, sennò mi offrivo io!!

leggi i commenti? ci sono un sacco di lettere x Fuji da parte delle lettrici giapponesi che mi fanno davvero ridere!!

tipo: oggi un ragazzo mi si è dichiarato ma l'ho respinto dicendogli che fuji è + bello di lui... ahahahaha
CAT_IMG Posted: 18/7/2007, 12:19 Inuyasha - Other Manga & Anime
io guardavo sia anime che compravo il manga. ora mi sono proprio rotta le XXXXXXX!!!
la Takahashi non la finisce + sta storia e a forza di dilungarsi sta cominciando a essere noiosa e ripetitiva...

mi spiego: se leggo solo i primi numeri e poi passo direttamente al vol 50 capisco perfettamente la vicenda, non è che la situazione sia poi cambiata molto...

il manga l'ho preso fino al vol 54, mentre x quanto riguarda l'anime io prefersco la 1 serie, in cui i doppiatori ed il character design è migliore.

W MAX ALTO!!!!!!! doppiatore di Inuyasha della 1 serie
CAT_IMG Posted: 18/7/2007, 12:15 B.O.D.Y. - Other Manga & Anime
io lo adoro!!!!!!!!
ho mandato una mail alla starcomics e mi hanno detto che lo riprendono a settembre!!!!!!!!!! evviva!!!!!!!!!!
Fuji è troppo figo!!!!!!!!!!!!!!!!!

lo avevano interrotto xkè avevano poco materiale. adesso in giappone siamo arrivati al vol 9!!
CAT_IMG Posted: 18/7/2007, 12:10 Zircone e Senri - Schede Utenti
grazieeeeee!!!
SPOILER (click to view)
in realtà c'è qualche fatto personale, comunque superato


CAT_IMG Posted: 18/7/2007, 11:01 Zero is the best! *ç* - VK FanClubs
anch'io adoro Zero!!!!!!!!!!!!!!
peccato che abbia troppe ammiratrici, così non può essere solo mio!!! ;____;

perchè non facciamo una firma speciale per i membri del FC di Zero?
tipo quella della night/day class
CAT_IMG Posted: 16/7/2007, 21:31 Zircone e Senri - Schede Utenti
Nome: Zircone
Età: 20
Razza: vampiro ex-umano (livello D)
Alleati: Senri Shiki
Commento:

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Era una giornata come tante in quella città inglese che ricordava ancora i segni ormai lontani dello stile aristocratico del diciannovesimo secolo. Uscita dall’università mi dirigevo al lavoro, indossavo la divisa e servivo i clienti. Alla cassa battevo gli scontrini – menù A - pensando ad altro disperso chissà dove fuori dalla finestra. Poi alcuni clienti ai tavoli richiedevano alcuni thè, appuntavo il tutto sul blocchetto e ritornavo al banco, la sedia del terzo tavolino adiacente alla finestra era nuovamente occupata da quel cliente. Diedi una sbirciata e proseguii.
A casa dovevo risolvere un esercizio per la lezione del giorno seguente, mansione troppo noiosa per essere svolta alle sei del pomeriggio, così accesi la tv.
“…un nuovo caso di omicidio nel distretto 5. La vittima, 18 anni, era di rientro a casa quando è stata sorpresa alle spalle, trascinata in un vicolo e poi brutalmente uccisa. Il movente non è ancora stato chiarito, a ogni modo la ragazza presentava numerose ferite da taglio all’altezza del collo. Si ritiene siano state provocate da una lama. L’assalitore non è ancora stato identificato. Maggiori dettagli al notiziario delle venti…” click.
Era ancora giovane. Chissà quante cose avrà lasciato in sospeso quella povera ragazza?
Al locale raccogliere schegge di vetro non era certo uno dei miei compiti preferiti. Di sicuro, se avesse potuto evitare di rompere quel bicchiere, non avrei rischiato di tagliarmi, signora del tavolo due!
“Un menù A” sentivo alle mie spalle “ senza cipolla, per cortesia.”
Non sapevo che quel tizio avessi simili gusti. Chissà come si chiama? Uff, quanto avrei voluto essere io a servirlo. Lo guardai di sottecchi da dietro un vaso. Quei capelli lisci che gli incorniciavano il viso liscio e perfetto erano alquanto lunghi e spinosi, di un castano ramato che brillava quasi caldo ai raggi del sole che filtravano attraverso le tende. Sotto la frangia scompigliata, distinguevo ciglia nere e lunghissime, rivolte in basso in direzione di una tazza di thè al gelsomino. Poi… si volta e un guizzo azzurro giunge fino ai miei occhi e non riesco a distogliere in tempo lo sguardo. Li ho visti, erano davvero del colore del mare. Non mi dovevo imbambolare! Scappo subito dalla parte opposta del locale, facendo finta di niente.
Chissà se lo rivedrò domani?
Con questo pensiero passarono i giorni e di lui nessun segno. Forse avrei dovuto chiedere il suo nome. Forse avrei potuto andare lì e dirgli “ti va di uscire?” o qualcosa di simile. Quello sguardo intenso rivolto ai palazzi oltre la vetrina e quel suo silenzio. A cosa pensi? Non volevo avere rimpianti se non si fosse più presentato. Nonostante il mio desiderio, non lo vidi.
Di ritorno a casa volevo oltrepassare il parco del centro, così mi incamminai in direzione del quartiere occidentale. I lampioni si erano appena accesi e, ad un certo punto, mi ritrovai sovrastata dalla calca, tanto stipata era la via. In un angolo la folla si faceva più chiassosa e in mezzo a quel frastuono finii per cogliere il discorso di un agente di polizia, almeno così pareva.
“I segni sul collo… non possiamo affrettare conclusioni senza analisi più approfondite. Lei cosa ne pensa? È collegato al caso del quartiere 5? Si direbbe quasi che abbiano cercato di nascondere la vera arma utilizzata, usando quei tagli sul collo. Dov’è il coltello? Portate via il corpo per l’autopsia”.
Un'altra aggressione, un uomo stavolta. Meglio affrettarsi a casa, non è più un quartiere sicuro, eh?
Scorsi un tremolio blu alla mia sinistra, ma quando mi voltai e misi a fuoco vidi che era soltanto la luce del lampione.
“Da domani veniamo a prenderti dopo il lavoro, niente obiezioni”.
I miei genitori erano preoccupati dopo gli ultimi avvenimenti nella zona e non apparivano tranquilli. Eppure l’unica realtà a cui ero capace di pensare in quel momento era il fatto che in tal modo avrei perso l’occasione di parlare un po’ con quel ragazzo, se mai si fosse ripresentato al cafè. Fortunatamente, se fortuna si poteva chiamare, quel giorno non c’era. Pazienza, tanto non avrei combinato molto, in ogni caso. Mi diressi ai tavoli con aria sconsolata.
“Menù A, senza cipolla”.
Era arrivato! L’uomo che stavo servendo non fece in tempo a concludere la sua ordinazione che non lo stavo più ascoltando. Mi voltai subito a cercarlo, ma dai capelli neri capii che non era lui. Mi ero illusa che l’omissione della cipolla potesse rendermi felice? La mia agitazione non era certo dovuta a un ortaggio.
“Cos’è quell’aria incantata? Stai pensando al tuo amore? Chi è? Dimmi, dimmi!!” mi chiese Mary, una collega.
“Non è vero” .
“Non c’è nessuno che mi piace”.
Replicai istantaneamente senza riflettere. Era davvero la verità? Anche se ultimamente pensavo solo a quel ragazzo. Era questo ciò che chiamavano amore?
“Fai attenzione per strada. Ah, giusto. Oggi vengono a prenderti i tuoi, no? Riguardati”.
Il padrone del negozio continuò a salutarmi mentre mi apprestavo ad uscire. Oltre la vetrata vedevo già l’auto rossa dei miei ferma ad aspettarmi.
“Mamma, papà, non era necessario! Me la cavo benissimo da sola, dopotutto avrò fatto autodifesa per qualcosa?”.
“Non dire sciocchezze, e poi volevamo uscire a fare un giro, vero caro?”. Allora non avevate insistito tanto per me. Ah, che modi! C’è traffico…
Fuori dal finestrino si vedeva il mare brillare alla luce dell’ultimo spicchio di sole del tramonto da un lato, il marciapiede con una muraglia in pietra rossastra dalla parte opposta della strada. Un signore in bicicletta, un gatto, dei bambini sulle altalene del parco giochi, poi la volta di un tizio avvoltolato nella sua maglia nera – faceva freddo quel pomeriggio? - i suoi capelli color rame spuntavano dal cappuccio. Ah! È proprio lui! Come se avesse potuto udire i miei pensieri ci guardiamo dritti negli occhi, si era voltato. Mi aveva vista. Chissà poi come si chiama? Non gli avevo ancora chiesto il suo nome.
“Ah, ferma la macchina papà!”
“Come? Adesso? Ti pare il momento? ”
Hanno sempre quel brutto vizio di… ehh?
“guarda davanti , davanti!!”
BAAAM!
Un camion, ci siamo spostati sulla… la corsia…
Ah, non ci vedo, cosa? Sono schizzata fuori dalla macchina. Mamma, papà? Dove sie…
Il sole, dov’è?
Ombra… no, non è un’ombra…
È sangue, a terra.
Poi lui era lì.

“è perché assomiglia a Rose che l’hai…”
Chi erano? Delle voci lontane.
Cosa stavano dicendo? Non capisco…
Non capisco…

“Sai, ai grandi magazzini ci sono gli sconti, non possiamo perderli, no?”
Mamma, che stai dicendo?
“Allora era solo per questo che siete venuti a prendermi?”
“Ma che blateri, tesoro? Non dire sciocchezze! Ah caro, ti dicevo…”
Il mare fuori dal finestrino, che bel colore… Quel verde-azzurro, come i suoi occhi.
Facciamo un gioco: se ora mi volto scommetto che lo vedo sul marciapiede… proprio qui! Puntavo il dito in direzione del muro. Si certo, come no? Pensavo fra me e me.
Ahh! Ma cosa? Non ci credo. E’ davvero lui! Avevo fatto una stupida scommessa e invece!
Chissà come si chiama? È vero, che stupida, non gli ho chiesto ancora il suo nome. Lo voglio sapere.
“Ferma la macchina papà”...
BAAAAAM!
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!

“Si è svegliata di là, vai a vedere”.
Clack, qualcuno aveva spalancato una porta.
Stavo urlando. Allora è successo davver… ah. Che male. È successo davvero.
Una mano calda sulla mia testa. Che tepore.
“Stai bene”.
Non era una domanda. Sembrava volesse tranquillizzarmi, anzi, lo aveva già fatto.

Chissà quanto avevo dormito? Quando mi svegliai la sua mano teneva la mia.
Tuttavia stavolta ci eravamo scambiati i ruoli. Ora a riposare era lui. Stavolta lo guardai senza ritegno, tanto nessuno se ne sarebbe accorto, nemmeno lui. Il suo viso addormentato era molto dolce, veniva quasi voglia di toccarlo, ma mi trattenni quando, protesa la mano verso quei capelli in disordine, mi accorsi che era fasciata. Era stato lui a prestarmi soccorso? Come mi sentivo? Niente di rotto? Pareva di no.
Mi alzai, più o meno. Avevo ancora quel capogiro che non mi aveva abbandonata da… non ci volevo pensare.
Uscii dalla stanza e trovai il bagno due porte più avanti. Camminai verso il lavandino. Cos’era quel coltello sporco di sangue lì vicino, e quello straccio gocciolante di liquido cremisi? Il mio corpo si bloccò esitante, ma avevo bisogno di guardarmi allo specchio per confermare che stessi bene.
Mi sporsi sul lavandino per esaminare le mie condizioni. Non ero ferita, vero? Ero stata bendata in vari punti, testa, braccia, collo, malgrado ciò non sentivo più nulla, solo un leggero intorpidimento. I miei vestiti, invece, erano sporchi si sangue, come anche il mio labbro. Avevo alcuni segni di cicatrice. Mi sporsi di più per guardare il sangue raffermo sulla bocca, il taglio era aperto, fresco. Ahhhhhhhhhh!
“Che succede? Entro!”
La sua voce era allarmata.
Due canini aguzzi brillavano nella luce soffusa del bagno, in quella specchiera circolare, dove la seconda cosa che vidi fu il riflesso di quell’uomo dietro di me.
“Cosa mi hai fatto?” urlai, mentre quelle ciglia lunghissime si chinavano a terra nascondendo il mare che avrebbe potuto darmi conforto.
E l’unica cosa che disse in un sussurro sommesso “ti sei tagliata il labbro con i canini. Capita all’inizio, ti abituerai”.
Il suo nome non importava più. Era mai importato fin dall’inizio?

La mattina seguente ci misi un’ora abbondante a riordinare le idee. Un vampiro, io.
Anche lui lo era, prima di me. Per salvarmi non aveva esitato a prendere il sangue dei miei poveri genitori e ad immetterlo dentro di me. Io odiavo le siringhe. Lo odiavo davvero, adesso.
Alzata mi diressi in cucina dove trovai thè orientale e feci colazione. Che strani gusti. Mentre addentavo una fetta di pane e marmellata alle fragole notai dei fogli sul tavolo. Mi venne l’idea di scriverci qualcosa, dato che, a quanto sembrava, lui non era in casa: la domanda a cui non avevo ancora trovato risposta. Alla fine preparai qualche tramezzino dolce e lo sistemai su un piatto dalla filigrana dorata, anche se non se lo meritava, poi me ne tornai a dormire.
Verso le due un raggio di sole riuscì a filtrare nella camera buia, perciò mi alzai infastidita.
In cucina i tramezzini erano svaniti e su quella lettera spiccava una riga in più, distinta da una grafia dissimile alla mia. Due sole parole.
“Senri Shiki”
Il suo nome.


Profilo:
capelli: castani, lunghi
occhi: verdi/rossi
pelle: chiara
altezza: 1,68
peso: 48kg
segni particolari: tatuaggio sul braccio sinistro

-ATTACCO:
-blood slayer (sangue demoniaco schizzato dalla punta delle dita attacca il nemico come fossero lame affilate)
-arti marziali infernali (stile di combattimento vampiresco integrato alle arti marziali imparate da umana)
-sguardo demoniaco (blocca gli attacchi visivi del nemico con uno sguardo)

-DIFESA:
-sguardo demoniaco (blocca gli attacchi visivi del nemico con uno sguardo)
-time over (il tempo viene fermato per alcuni minuti, ma viene assorbita la linfa vitale dell'evocatore)

-ATTACCO SPECIALE:
-executioner kaze (un vento che assorbe la linfa vitale del nemico, trasferendola all'evocatore dell'attacco [utile anche come cura speciale])

DIFESA SPECIALE:
-ballet of stillness (blocca il nemico per alcuni secondi e lo costringe ad eseguire le mosse dell'evocatore dell'attacco)

-CURA SPECIALE:
-potere rigenerativo dei vampiri
-executioner kaze (un vento che assorbe la linfa vitale del nemico, trasferendola all'evocatore dell'attacco)

"OGGETTI" SPECIALI:
-tatuaggio sul braccio sinistro: permette di nascondere l'aura demoniaca di vampiro, nonché di bloccare e rallentare la caduta al livello E. E' stato fatto da Senri.

altre info:

colore preferito: verde acqua
passatempo preferito: Leggere, disegnare, arti marziali
ama: Senri
odia: Gli insetti, appena ne vede uno lo schiaccia (quelli carini sopravvivono ^___^)
sogno: vivere in riva al mare
carattere: introverso
stagione preferita: Estate
ora del giorno preferita: Notte
armi usate: sangue, katana

Edited by zircone68 - 3/10/2011, 15:37
CAT_IMG Posted: 13/7/2007, 17:05 Immagini modificate - Art
wueeeeeeeeee!!!
io non sono molto capace di usare photoshop!!
hei!! :huh: xkè non si fa una specie di tutorial con almeno le azioni basilari per i principianti?
CAT_IMG Posted: 13/7/2007, 16:59 I disastri di Nonna GGGì - Art
wow!!davvero belli!!
anch'iop sono per la campagna a sostegno del bacio tra Yuuki e Zero!!!!
vogliamo sognareeeeeeeeeee!!! waaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! :wub:
CAT_IMG Posted: 9/7/2007, 11:20 My images - Art
ma se clicchi sull'immagine si ingrandiscono
CAT_IMG Posted: 17/6/2007, 21:25 My images - Art
grassie!!
comunque è lo stesso disegno solo che ho messo lo sfondo con paint shop pro 8.

ma dal vivo è più brillante come colori: a tirarlo su con lo scanner ci perde... :*mmh*:

CAT_IMG Posted: 17/6/2007, 19:39 My images - Art
per ora ho disegnato solo 1. ieri mi annoiavo e non sapevo che fare!!
vi giuro che non l'ho ricalcata!

ho preso come modello Yuuki a fine vol 3: ho messo l'immagine vicino al mio foglio bianco ed ho cominciato a prendere spunto.

devo dire che quando ho delle immagini vicino riesco a creare disegni abbastanza carini!!

spero di riuscire a disegnare anche Zero 1 giorno...

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Edited by zircone68 - 22/8/2007, 20:31
1886 replies since 30/4/2007