Tatiana siede sotto le palme e mangia il gelato. E' estate, è Giugno, domani è il suo compleanno. Sotto il cappello, sottovoce, canticchia una lenta e dolce melodia russa di tanto tempo fa. Batte le palpebre e alza gli occhi dal cono, Dall'altra parte del marciapiede, Alexander sorride. [...] Fu quello il momento, a Leningrado, in una via deserta, in cui la sua vita divenne possibile, in cui Alexander divenne possibile. Eccolo lì, così com'era: un giovane ufficiale dell'Armata Rossa in dissolvimento, con tutti i suoi giorni senza futuro e tutti i suoi appetiti senza controllo, di pattuglia il giorno in cui per la Russia era scoppiata la guerra. Rimase immobile con il fucile gettato sulla spalla e gli occhi sfacciati incollati addosso a lei, che mangiava il gelato, allegra, bionda, magnifica, incantevole e impegnata a cantare. La fissò, con tutta la propria inconoscibile vita davanti, ed ecco cosa pensò... Attraverso la strada o non la attraverso?
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