FANTASY..IEAAAAAAA

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icon13  CAT_IMG Posted on 19/6/2008, 14:54




:blink: :blink: :woot: :blink: :woot:
ecco io posto...voi commentate
:*occhietto*: :*yuppiii*: :*^^*: :*banzaiiii*: :*vittoria*: :*ahah*: :*yee*:
ROSE.

Premessa
Zoe era solo una ragazzina intrappolata in un incubo da cui era certa non sarebbe mai uscita. Quando conobbe il suo angelo penso davvero di essere inpazziata, non poteva permettersi di innamorarsi. Ma non riuscì a scappare al suo destino..

Capitolo 1).
Ricordi
Erano passati 50 anni, che quasi sembravano secoli. Ormai ci aveva fatto l’abitudine, i pianti, le urla erano una cosa di routine per lei. Però non poteva fare a meno di ripensare a quello che le era successo quando era ancora umana, ricordo che si manifestava ogni sera in un orribile sogno. Si vedeva tra i cadaveri delle sue amiche gli osservava con terrore, poi una mano fredda le accarezzava il collo e..
- Ah!
- Cosa c’ è Zoe, tutto ok ?- domandò Bastiano entrando nella sua stanza.
- No, ma ti vorrei ricordare che questa è la MIA stanza e non la tua.
- Calmati. Ti ho sentito urlare e ho pensato bene di verificare.
- Si certo.
- Che c’è che non va?- il suo sguardo tradiva una certa sofferenza provocata o dal suo sogno, o dal semplice fatto che l’ aveva svegliato.
- Niente.
- Non dirmelo ancora quel sogno?
- E a te che te ne frega.
- Sei mia sorella.
- Solo perché facciamo parte dello stesso branco non significa affatto che sono tua sorella, intesi?
- Si può sapere perché sei così scorbutica?
- Te l’ ho già detto, non sono affari tuoi!
- Sfogarti ti farà bene.
Prima di rispondergli cercò di frenare la sua fantasia che la istigava a vedere un Bastiano fatto a pezzetti ed il suo sguardo trionfante nella penombra. Si passò una mano sulla faccia cercando per l’ ennesima voltà di scacciare le sue manie omicide mattutine.
- Ok te l’ ho dirò lentamente, non sono affari tuoi- scandì ogni lettera con tale foga che il suo invito a non ripetere la domanda divenne un imperativo” vattene via”.
- Uffa – si accomodò sul letto e iniziò a fissarla con uno sguardo immerso tra il mondo dei sogni e quello degli ebeti.
- Non hai intenzione di andartene finchè non ti dirò del mio sogno?
- Esatto!
- Si è lo stesso…il mio ricordo- ricordo forse era la parola più inadatta da usare in quel caso, forse sarebbe stato preferibile dire incubo. Perché beh come si potrebbe descrivere un episodio della tua infanzia in cui tutte le tue amiche vengono sterminate, sotto i tuoi occhi da un vampiro?
- Mi dispiace che tu non sia riuscita ancora a liberartene. - la sua espressione si fece pensierosa e triste, come se fosse stata colpa sua..come se avesse potuto salvare la sua infanzia…
Gli appoggiò una mano sulla spalla e per un attimo gli parve di ritrovare quel fratello che aveva perso tanti anni prima quando si era unita al clan delle rose.
- Non ti preoccupare non è colpa tua- disse affettuosamente.
- Ma se io fossi stato lì, forse avrei potuto..
- Non avresti potuto fare niente.- lo interruppe dolcemente-
- Non ne sono convinto.- gli rispose pensieroso- comunque te l’ ho promesso…lo ucciderò quel bas…
- Frena la lingua Basti.
- Ok, ma non mi sembra giusto…
- Ma la vuoi smettere di farti queste seghe mentali.
- Scusami ma hai iniziato tu.
- Non hai tutti i torti.ora però esci, che mi devo cambiare.
- Non hai tutti i torti neanche tu…sei in pigiama.
- Ha parlato lui. Genio sei anche tu in pigiama, anzi mi correggo, in boxer.
Bastiano si alzò di scatto,osservò per un attimo i piccoli boxer bianche con i cuoricini che indossava e poi corse rapidamente verso la sua stanza, senza considerare la porta chiusa che si frantumò al suo passaggio.
- Perché deve succedere tutte le mattine siamo alla 7 porta questa settimana!- esclamò Debora entrando nella sua stanza.
- Uffa, non vorrei dirvelo, ma questo non è ne il Blookbuster, ne la fermata dell’ ataf, ma è la mia stanza. E voi non potete entrarci quando volete .- sclerò infuriata.
Lo sguardo di Debora ero ormai perso nella contemplazione del suo medaglione che se ne stava appeso sul suo collo e , chiaramente, la sua mente non poteva di sicuro perdersi in uno dei suoisoliti e noiosi rimproveri.
- Debora - gli passò una mano davanti al viso, ma per l’ ennesima volta non gli osservò- Debora – la scrollò violentemente e questa volta reagì.
- Ma perché devi essere così violenta?
- E perché tu fai finta di non sentirmi?
- Io ma veramente…..
- Ok cercherò di evitare di ucciderti, ma ti prego vattene.
- Come vuoi, ero solo venuta a fare un po’ di conversazione, tutto qua.
- E tu la definisci conversazione, contemplare un gioiello mentre un persona sta parlando?
- Eh scusa, non ti scavo ascoltando.
- Va fuori di qui.
- Ok. Non inporta infuriarsi così. Manca poco che ti fumino gli orecchi come una locomotiva.
- Fuori- urlò con una voce sinistra e grottesca.
Le gambe agile e snelle della compagna saltellarono fino a ritrovarsi fuori dai suoiconfini. Pace, finalmente pace. Afferrai di malavoglia la divisa e mi rinchiusi in bagna. Ora la domanda è…ma chi è che si vesta con cappotti di pelle, pantaloni neri e maglie nere in piena estate?? Il mio branco è chiaro! Non avevo voglia di uscire, non avevo voglia di far niente quel giorno. Il solo respirare mi faceva stancare, ma, se volevo avere un aspetto umano, lo dovevo fare, anche se io non lo ero. Non ero umana per niente. Ogni cellula del mio organismo non lo era. Ero solo un mostro, uno stupidissimo goblan o, come preferiscono chiamarci i licantropi, “ bastarducoli”visto che siamo l’ incrocio tra vampiri e lican .Mi schiaffeggiai il viso con un po’ di acqua gelida, ma non fece effetto. Era proprio questo la cosa che più odiavo di me stessa, oltre al fatto che avrei potuto uccidere chiunque al sorgere della luna piena, ovvero…non poter più avere sensazioni umane. Sentire il caldo o il freddo, bruciarmi…
Senza neanche asciugarmi il viso mi diressi, grondante, verso la cucina.
- Mio dio, non sai che esistono delle cose che si chiamano asciugamani???- domandò accigliata Debora.
- Quanto scommetti che adesso gli taglia la gola o le stacca le corde vocali?- sussurrò incuriosito Bastiano nell’ orecchio di Dominick.
- Direi 20 euro, che non lo farà. - gli rispose il capo annoiato come al solito. Ormai dominick era divenuto come un padre per me, mi aveva cresciuto e mi aveva insegnato tutto quello che sapeva sulla disciplina.
- Ok accetto.
- Ciao dominick- esclamai.
- Buongiorno principessa- mi sussurrò affettuosamente in un orecchio- quali sono i tuoi piani per la giornata?
- In realtà speravo di rimanere a dormire
- In verità, in verità ti dico che ho un incarico per te..
- A davvero… di che si tratta ??
- Dovresti recuperare Cassandra, per l’ ennesima volta è scappata, sai vuole ritrovare il suo vero amore…..
- Quella marmocchia mi sta iniziando a dare sui nervi, ma quando lo capirà che tanto non lo riconquisterà mai?
- Beh, non lo..perché non provi a parlarle?
- Sei tu il capo ed io devo sottostare ai tuoi ordini
- In effetti hai ragione.
- Ehi Zoe se hai finito di parlare potresti rivolgermi la parola?- chiese Debora inviperita più che mai.
- Ah si certo. Scusami, ma stavo contemplando la tua perla di saggezza, lo sai che non lo sapevo che esistevano delle cose così utili.
Bastiano cercò di trattenere un risatina, ma non ci riuscì.
- Cos’ è ti credi più forte perché sei stata la prima ad entrare nel clan?
- No, affatto.
- A ecco perché di sicuro non lo sei. Come te ho rinunciato alla mia famiglia quando sono entrata in questo branco e sapevo bene a cosa andavo incontro, ma di una cosa sono certa….sei una debole. Ma chi è che entrerebbe in un clan così solo perché le sue amichette sono morte? O poverina… baggianate. Di la verità l’ unico motivo per cui sei tanto triste è perché le hai uccise tu! Non è forse vero?
Il mio era uno dei migliori autocontrolli, ma non riusci a trattenermi. Premetti la mano sul collo di Debora fino a che non sprofondò all’ interno della sua gola e, in quel preciso istante , prima ancora che potesse reagire, le strappai le corde vocali.
- Penso che non ti servano, se devi sparere delle cazzate così grandi- ringhiai dondolandole davanti al volto le corde vocali, per poi scaraventarle al suolo.
- Mi devi 20 euro capo…..- sussurrò Bastiano all’ orecchio di Dominick.
- Non me lo ricordare. Zoe ?
Mi voltai di scatto senza rivolgergli una parola e me ne uscii dalla sala sbattendo la porta con forza.
Ero ormai lontana quando udii un grido di dolore provenire dalla casa. Era quello di Debora lo riconobbi, anche se rimase nell’ aria per pochi istanti. Per un attimo sogghignai contenta di aver fatto soffrire una vipera come lei, ma , osservando la mano insanguinata, mi venne voglia di vomitare. Era da anni che non facevo del male a nessuno, e dopo tanti anni di duro sacrificio mi ero fatta manipolare da una come lei?? Che sciocca che ero, o forse aveva ragione Debora..era una debole. Cercai di non pensarci ed affrettai il passo per trovare Cassandra.
 
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Rukia93
CAT_IMG Posted on 22/6/2008, 22:42




brava mi piace!!complimenti!una vera e propria assassina!!
 
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ms. hide
CAT_IMG Posted on 26/6/2008, 10:19




LO S...BAUAHAHAHA...VORRESTI ANCHWE IL SECONDO....
 
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2 replies since 19/6/2008, 14:54   69 views
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