Namida Aka e Tsuki Aka

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icon6  CAT_IMG Posted on 9/11/2009, 14:51
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Nome: Namida Aka (Lacrima Rossa)

Età: 17 anni

Razza: vampira

Famiglia: madre= Tomoko, deceduta. Padre= ?. due sorelle. Tsuki la mezzana e Michiko la più piccola.

Ama: leggere romanzi, i vestiti gothic, guardare il cielo di notte, recitare.

Odia: gli incubi, il rosa accesissimo, essere rinchiusa in una stanza

Carattere: sa stare con gli altri, e prende in mano la situazione.Spesso preferisce isolarsi, è molto riservata. Porta pazienza due volte. Se sei così coraggioso da insistere una terza...bhè... ti conviene saper correre

Attacco: usa una lunga frusta uncinata e dei piccoli shuriken a forma di ala di drago. Ha il potere aumentare o alzare la temperatura sanguigna di una persona, fino a 10 gradi.

Difesa: fa roteare la frusta intorno a se, creando una barriera. Si muove velocissima, così da portarsi alle spalle dell'avversario.

Cura: ha sempre con se un farmaco per le ferite generali

cura speciale: poiché tra i capelli spesso si intreccia delle erbe particolari ( fornite da sua sorella che è esperta) se ne mangia una riesce a fermare emorragie ed è immune a incantesimi. c'è ne anche un tipo speciale che se ingoiato fa cadere in una morte apparente.



Nome: Tsuki Aka (Luna Rossa)

Età: 16 anni

Razza: vampira

Famiglia: madre: Tomoko.deceduta. padre=?. due sorelle: Namida, più grande e Michiko più piccola

Ama: danzare. I vestiti lunghi, specie se neri, rossi o bianchi. Ama il mare e stare da sola. preferisce fragola e menta e ascolta musica classica

Odia: La confusione ed il rumore.

Carattere: timida ed introversa. preferisce isolarsi, ma non può stare troppo a lungo senza sua sorella, a causa di un trauma che ha ricevuto da piccola. E' molto legata a Namida e farebbe di tutto per lei. Sembra ed è molto dolce, ma usa questo per farsi sottovalutare dall 'avversario

Attacco:una lunga spada bianca, con l'impugnatura in ametista che riproduce due ali di pipistrello. Ha il potere dell'ipnosi, ma dura pochi minuti

Difesa: evoca uno scudo di ghiaccio se nelle vicinanze è presente uno specchio d'acqua.

Cura: conosce molte erbe ed infusi medicamentosi.

cura speciale: se la ferita non è troppo grave il suo potere riesce a rimarginarla, altrimenti riduce il dolore

STORIA ( queste due ragazze sono cresciute insieme, dunque la storia è la stessa per entrambe)

Osaka. Giappone meridionale. 28 dicembre.
la neve cadeva leggera, posandosi su tutto ciò che trovava, silenziosa in quella mattinata fredda di dicembre.
-Namida chan!- la bambina si girò, con la risata ancora stampata sulle labbra - Namida chan! rimettiti la sciarpa, che fa freddo!- sorrise Tomoko. - No! non voglio!- ribattè quella e riprese a correre dietro alle sorelline. Girò un'abete del parco e le trovò accucciate dietro un cumulo di neve; gridando si diressero tutte verso la madre che si chinò e le abbracciò sorridendo - piccole furfanti!- rise. ad un tratto si sentì un rumore, Tomoko si girò di scatto e il suo sguardo incrociò quello di tre uomini, che le fissavano. si voltò a fronteggiarli e disse alle bambine- correte verso casa. Ora!- le piccole risero - che bello, anche la mamma gioca ora!-pensarono.
I tre uomini si avvicinarono decisi e si puntarono davanti alla donna.Uno si fece avanti- Dammi le bambine -disse. - muori- ringiò Tomoko, gli occhi che le si accendevano di rosso.
Ora anche le ragazze avevano capito che qualcosa non andava e fissavano serie gli stranieri, con un'espressione inquietante, non solo per le pupille color rubino, ma anche per la gravità di quello sguardo, da adulte.
L'uomo che aveva parlato si lanciò contro Tomoko mentre gli altri due si misero ad accerchiare la bambine, Appoffittando di un momento di distrazione uno dei due colpì forte Michiko alla nuca, facendole perdere i sensi, le altre, preoccupate per la sorella, non riuscirono ad opporre resistenza e vennero sedate e legate.
- Cazzo!- pensò Tomoko - ci hanno seguito fin qui...e io che pensavo che fosse abbastanza tranquillo questo posto... dobbiamo andarcene subito!- Ma ogni colpo la faceva arretrare: era ancora provata dall'ultimo scontro ed alla fine non ce la fece più, ad un attacco più violento cadde all'indietro nella neve affondando in quella coltre soffice... pensò a le sue bambine, solo pochi giorni prima stavano scartando i loro regali di Natale... erano così felici...Namida... Michiko... Tsuki... poi tutto fu buio.
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Esiste una Squadra Speciale di Hunter, specializzata nel catturare vivi i vampiri, anche di livello E per usarli come cavie. Il loro obbiettivo è quello di trovare una "cura" che senza uccidere la persona elimini la sua parte non umana. Fino a quel momento non c'erano stati risultati, le cavie erano tutte morte.
Namida, Tsuki e Michiko furono portate nella sede Dell'Assocciazione più vicina e rinchiuse nella stanza dei più piccoli. Non potevano saperlo, ma oltre alla loro stanza per i bambini, c'erano altre celle che ospitavano vampiri e vampire di tutte le età. Dai 2 ai 30 anni.
Tsuki si svegliò, e vedendo intorno a se tutto buio chiese esitante:
- dove siamo?
- Non lo so- rispose Michiko
- Ricordo solo che ci hanno iniettato qualcosa e ci siamo addormentate... ma la mamma arriverà di sicuro. In questo momento starà venendo qui.-
scese un silenzio cupo e le tre si abbracciarono per farsi coraggio.
- lo pensavamo anche noi- disse una voce dal buio. Namida si girò di scatto
- Chi sei??
- Lo pensavamo anche noi che i nostri genitori sarebbero venuti ad aiutarci. Sono tre giorni ci hanno preso-
La bambina si alzò e si diresse decisa verso la voce - Ci ? Quanti siete? Chi sei?
Si trovò davanti un bambino della sua età, con i capelli giallo paglia spettinati che la guardava serio - Mi chiamo Hisaki, loro due sono Kaoro e Juzo-
si fecero avanti due gemelli piccolissimi, con i capelli nero pece che fissavano la sconosciuta con occhi rosso rubino.
- State tranquilli, questa storia finirà presto- Cercò di rassicurarli Namida.
In quel momento la porta si spalancò e attraverso il fascio di luce si intravide una sagoma scura di un uomo. I bambini si strinsero istintivamente contro la parete, mentre quello avanzava. Quell'uomo l'avrebbero odiato, da quel momento in poi, per sempre.
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Destra destra...sinistra..dritto, destra.. si erano perse, lo sapevano, ma continuavano ad andare avanti, perchè se avessero fallito anche quell'ennesimo tentativo di fuga sarebbero impazzite.destra destra... sinistra... non ricordavano più com'era il vento sulla pelle,o il calore del sole... a tutte era stata rubata l'infanzia, era da tanto, troppo tempo che erano lì. Avevano visto passare bambini della loro età, piccoli e grandi. Dopo circa due mesi dal loro arrivo era sparito Hisaki. Dopo cinque uno dei due gemelli e l'altro cadde in un mutismo assoluto finchè non sparì anche lui. Loro erano soppravvissute, curandosi a vicenda.
- Dove andiamo ora? - chiese Michiko fermandosi ansante davanti all'ennesimo bivio
- Non lo so... proviamo a destra? (Tsuki)
- No, l'abbiamo già fatto prima... sarà un'altro vicolo cieco ( Nanami)
- Io dico che potreste tornarvene nella vostra stanza buone buone...
Le ragazze si girarono terrorizzate e si trovarono davanti uno sconosciuto, che le fronteggiava con un bastone nero. Si misero a correre nella direzione opposta
- ... non ce la faccio più - disse Michiko ansante
- dai forza, ci siamo quasi...
Era vero. Finalmente sentivano l'aria più fresca e accelerarono il più possibile. Namida prese per mano la sorella più vicina e la trascinò con se. Finalmente furono all'aperto, e l'aria fredda della sera le colpì sul viso, ma non si fermarono che dietro ai primi albero del bosco che gli si parava davanti. Namida si voltò verso la sorella che era con lei, così vide che erano solo due
- Dov'è Michiko?????? Non era con te?
- MICHIKOOOOOOOOOOO!!!! DOVE SEI?
- MICHIKOOOOOO!
Scese il silenzio più pesante e opprimente che avessero mai sentito...Poi un urlo squarciò l'aria...
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!
Un suono che non avrebbero più dimenticato.
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- Andremo al villaggio qua vicino Tsuki. Lì troveremo un rifugio e organizzeremo il piano x riprenderci Michiko. Non la lascieremo sola.
- Ho paura Namida...
-...anch'io, ma siamo insieme e finchè sarà così niente sarà perduto, ok?
-..ok
Si diressero al villaggio. Un paesino grigio, che si misero a girare, guardando in vie e piazze furtivamente. All'impovviso sentirono un odore strano. Era qualcosa radicato nel loro istinto, lo conoscevano come se l'avessero già sentito, senza però averlo mai veduto. Si diressero verso la fonte di quell'odore, finchè non si trovarono davanti un bel ragazzo, castano, alto e con due occhi di un marrone intenso. Quando fissarono i suoi occhi si portarono una mano al cuore, abbassando la testa in segno di rispetto. Era un vampiro nobile.
- Chi siete? non vi ho mai visto qui
- siamo della famiglia Aka. Stiamo cercando un posto dove nasconderci. Ci staranno cercando ora... siamo appena scappate da un laboratorio di Hunter...
- Io sono Kuran Kaname, non sapevo che c'era una base della Squadra Speciale qui...
- e- aggiunse Tsuki - dobbiamo salvare nostra sorella Michiko. E' caduta mentre scappavamo e l'hanno presa... vi prego... aiutateci...
-... non penso che sia possibile, se l'hanno presa è molto difficile che sia viva
- lei è viva! e la possiamo salvare! La prego, ci aiuti !
- non posso aiutarvi in questo...fatevene una ragione... mi dispiace, davvero...
- LEI ABBANDONEREBBE SUA SORELLA COSI'????? NOI LA CERCHEREMO NON POSSIAMO ABBANDONARLA!
gridò Tsuki sconvolta, scoppiando a piangere, trattenuta da Namida che fissava dura Kaname.
-.... non posso aiutarvi, ma se volete continuare a cercarla è una vostra scelta. Mi dispiace molto per quello che è successo. Credetimi, anche io ho perso una sorella in un certo senso, so quello che si prova. Conosco un posto dove sarete al sicuro, potete seguirmi se volete.
E si girò, dirigendosi verso la via principale. Le due ragazze lo seguirono, non vedendo che altro potevano fare... Giunsero davanti ai cancelli di un grande edificio bianco, dove si fermarono
- Ora. questa è una scuola, quindi qui dentro ci sono molti umani... se non sapete controllarvi dovrò uccidervi.
dopo qualche secondo di silenzio Namida rispose - saremo normali... non è un problema-
ed è così che Namida e Tsuki entrarono a far parte dell'Accademia Cross.


questa è Michiko



ecco, questi sono i miei due personaggi. =) spero che vi piaccia la loro storia

Edited by .:(Hinata-Hyuga):. - 13/5/2010, 13:16
 
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Sigra Cullen
CAT_IMG Posted on 10/11/2009, 10:21




molto bella complimenti ora passa pure alla prima prova
 
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CAT_IMG Posted on 23/11/2009, 20:57
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4 prova

cosa si può definire casa? il luogo dove dormi? quello dove vai più spesso?
alcuni dicono che casa tua è il posto dove c'è qualcuno che ti vuole bene.
Allora, Namida, Tsuki e Michiko avevano avuto tante case poichè essendo sempre rimaste insieme alla madre, Tomoko, avevano avuto sempre qualcuno che gli volesse bene ovunque andassero.
Il primo posto dove si ricordavano di aver vissuto era anche quello a cui erano più affezionate, dopotutto era quello dove si erano fermate più a lungo e dove erano state più serene. Dove avevano conosciuto papà.
Era una piccola casetta di legno, di quelle che si vedono in montagna, a due piani, con i balconi strabordanti di fiori azzurri e giallo sole.Il giardino era curato e assolato; c'erano 4 alberi: un pesco,che faceva dei frutto dolcissimi, un ciliegio, dai colori vivaci e la corteccia ruvida e durissima, un noce contorto e antico, e una quercia che avrà avuto almeno duecento anni, distribuiti in modo da formare un quadrato di circa 20 metri dove ssi stendevano all'ombra delle chiome enormi ogni estate a leggere e giocare. Avevano anche costruito una casetta sulla quercia, un albero vecchissimo che non sarebbero riuscite ad abbracciare nemmeno stringendosi tutte e tre attorno ad esso. Questa casetta era collegata al noce con un ponte fatto di corda ed è qui che le bambine giocavano imparando a stare in equilibrio come atlete.
Erano anni felici, vivevano con la madre in senerità, senza nemmeno sapere della loro vera natura di vampire, visto che la sete di sangue si manifesta solo dopo i primi sette anni di vita. Ma la cosa più bella e che rendeva il luogo così magico era che quel posto era anche l'unico luogo dove videro il loro papà, Seishi. Veniva solo d'estate, per un mese o due ma il perchè lo scoprirono solo molto tempo dopo.
Erano anche piuttosto lontane dal primo centro abitato, la casetta ( che le bambine, all'epoca di appena 5 anni, avevano rinonimato "Casetta Del Lago") infatti sorgeva in una radura in un boschetto di ontani a circa 5 chilometri dal primo negozio e sul retro scorreva un ruscello che portava ad un piccolo laghetto, d'acqua limpida e lucente che al sole d'estate brillava come un immenso diamante. D'inverno si trasformava in una lastra ghiacciata ed anche la cascata, che scendeva dalla rupe dietro si bloccava in un arco splendente. Per chi sapeva osservare c'era anche un'altra sorpresa: dietro al getto d'acqua ghiacciata c'era una piccola grotta, fredda e umida che le bambine avevano trovato giocando in riva al lago, tra i salici piangenti che lo circondavano. Avevano pulito e ordinato la cavità, portando anche sedie e coperte fino a formare un rifugio segreto dove si trovavano d'estate, di notte per il solo gusto del pericolo che c'era se venivano scoperte. Si calavano dalle loro stanze al secondo piano aggrappandosi alle edere che crescevano sul fianco della casa e che la coloravano di viola tenue tutte le primavere, da lì correvano alla grotta, fingendosi soldati o esploratrici. Senza saperlo stavano imparando a muoversi nel buio, a stare attente ad ogni minimo rumore facendosi una chiara idea mentale di ciò che le circondava, una cosa che in futuro gli sarebbe servito molto.
Un giorno Tomoko non la smetteva di fare telefonate. Non erano andate a scuola. Non potevano uscire e stava pure facendo brutto. Nuovoloni neri si addensavano sopre la Casa Del Lago e non promettevano niente di buono. Ad un certo punto Tomoko si chiuse in camera, agitata come non mai e ordinando alle bambine di prendere le loro valigie e i loro vestiti. Ovviamente le ragazze erano terrorizzate e lo furono ancora di più quando la madre uscì dalla stanza con una grande valigia nera, un impermeabile e un chiave stratta tra i denti.
La seguirono con le loro cose... un peluche, un vestito, qualche borsetta... lei scaraventò tutto nel bagagliaio dell'auto bianca che tenevano in garage, corse di sopra, rifece le valigie delle bambine con cose più utili, gettò anche quelle in macchina e trascinò la sua piccola famiglia ormai terrorizzata in soffita. Qui si fermò e traendo grandi respiri cominciò a scoprire antichi mobili dai teli che li proteggevano. La soffitta era bassa e buia, solo due finestre facevano entrare uno stretto fascio di luce che illuminava la polvere sospesa nell'aria, immota e silenziosa come l'ultimo respiro di una persona prima del buio. Mentre la donna cercava, Tsuki aprì le ante di un immenso armadio nero ebano che doveva essere molto vecchio; era pieno di giochi vecchissimi e la bambina notò in particolare un piccolo carillon rosso scuro, che diffuse nella stanza buia una triste melodia che sembrava spostare i teli bianco latte che coprivano i mobili vecchi. Finalmente Tomko aprì un anorme baule con la chiave che prima stringeva. Ne estrasse quattro involucri di stoffa dall'aria molto pesante e ne affidò uno a ciascuno dei presenti.
Partirono mentre cominciava a piovere, ma l'acqua non scorreva solo sui finestrini, scivolava lenta e silenziosa anche sulle guancie delle piccole che guardavano la loro casetta un'ultima volta mentre si allontanavano sul vialetto sassoso.
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Giunsero nella periferia di un piccolo paese grigio che annegava nella nebbia un giorno sì e uno anche. Vissero là solo tre anni nei quali però fu spiegato a Namda, Tsuki e Michiko tutta la faccenda, del perchè dovevano andarsene... perchè vedevano poco papà... perchè non ci sarebbe stato più niente di semplice.
Qualche settimana prima Tomoko era stata avvisata dal marito, Seishi, che la loro famiglia era stata individuata. Non potevano più stare là. Si erano fermati per 5 anni, ma ora gli hunter li avevano trovati.
Perchè cercassero proprio loro? forse perchè Seishi gli rompeva non poco le palle ai cacciatori con gli aiuti e i gruppi che organizzava per i vampiri che, come loro, erano stati selezionati per la Squadra Speciale Hunter, (quella addetta agli esperimenti su soggetti vivi).
Tomoko in quei tre anni alternava la loro vita da normali studentesse a quella di abili vampire, insegnando loro a combattere e a controllare i loro poteri. L'abitazione dove stavano ora era semplice e modesta. Un comune appartamento di 90 metri quadri con un solo bagno e una cucina economica. Le loro camere della casa sul lago gli macavno tantissimo perchè ora erano costrette tutte e tre in una piccola stanza con un letto a castello e un'altro letto sotto la finestra che dava sul cortile, un rettangolo striminzito con qualche piasrella grigia spezzata e mai sostituita. Le camere dalla loro precedente dimora oltre che essere una per ognuna di loro erano calde e accoglienti visto che ognuna di loro poteva personalizzarla a suo piacimento. La camera di Namida aveva le pareti color rosso rubino con vari decori arzigogolati che continuavano sul letto color nero intenso che affianco aveva un comodino argento pieno di libri. C'era un armadio sempre color argento pieno di vestiti gothic e romanzi fantasy. C'era anche una finestra a forma di cuore, ma con la base piana e non a V così ci si poteva appoggiare e infatti Namida adorava guardare il cielo la notte e respirare l'aria frizzante di montagna. La camera di Tsuki invece era più piccola con le pareti verde smeraldo ed un tappeto che sembrava fatto d'erba. Aveva un letto con due piccole colonnine verde scuro in fondo con degli intarsi di foglie e rami che vi si avvolgevano intorno, mentre la finestra, sopra la scrivania giallo limone, aveva delle tende bianche con un po' di pizzo. I suoi vestiti preferiti erano in un cassettone verde oliva con dei decori floreali. Invece la stanza di Michiko era la più piccola, ma anche la più calda perchè era proprio sopra il salotto che era al piano inferiore dove c'era una stufa a legna di mattoni a vista. Michiko aveva un letto ad acqua, infatti questo è il suo elemento preferito e la sua stanza è automaticamente tutta blu e azzurra. La finestra dava sul giardino e aveva la lunga striscia d'edera che usavano come corda per uscire la notte di nascosto. aveva un acquario con due pesci combattenti che hanno le pinne molto lunghe e possono essere verdi, rossi o blu. Sopra la scrivania c'era uno specchio con una cornice fatta di conchiglie e una mensola con vari tipi di stelle marine ( tuttericostruzioni, perchè era contro la raccolta e quindi l'uccisione di questa specie).
Anche nella nuova casa ndavano a scuola ovviamente, ma era un istituto di periferia e le ragazze dovevano controllarsi non poco con tutti quei deficenti che rompevano le scatole solo per il gusto di farlo. Erano strassate, nervose, eppure stavano unite e pian piano apprendevano ad usare le loro armi. Si tramandavno da generazioni: una lunga spada bianca con l'impugnatura in ametista che riproduceva le ali di un pipistrello, una lunga frusta uncinata e dei piccoli shuriken a forma di ala di drago, una lunga falce rossa e dei pugnali da lancio neri con il manico rosso a forma di goccia. Si allenavano nel seminterrato della palazzina, ma potevano farlo solo di notte ed era molto faticoso.
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------si dovettero trasferire ancora... un mese qui.. un mese lì... cambiando scuola, compagni e amici senza nemmeno poter dire : ci sentiremo perchè ogni volta era all'improvviso.
Finalmente si fermarono per più tempo in un'appartamento di periferia vicino ad un parco. Era ottobre e faceva sempre più freddo, ma si avvicinava il compleanno di Michiko e la nuova casa era in aria di preparativi. Pacchi sparsi qua e là, confusione e risate zittite di botto serpeggiavano nella casa, rendendola più allegra di quanto non fosse. In fondo era piccola e umida e una finestra non si chiudeva bene. C'erano delle mettonelle orribili, color verde militare, ma quando ti ci abituavi erano passabili. Il complanno si festeggiò il 16 ottobre e venne a trovarle anche Seishi, troppo occupato di solito per passare. Peccato che non sapeva di essere seguito.
Gli hunter lo pedinavano da giorni, ma avrebbero attaccato solo più avanti, durante la vacanze di Natale, quando i vampiri sarebbero stati più tranquilli e sicuri di aver trovato un buon posto dove stare.
( vedi la storia dei miei personaggi XD)
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quando Kaname offrì loro un posto nella Cross Accademy le ragazze andarono prima a casa e presero le loro cose, armi comprese. La casa era così vuota senza Michiko e ricordava enormente Tomoko. Erano passati anni dall'ultima volta che c'erano entrate e uno spesso strato di polvere ricopriva ogni cosa dando un senso di vecchio, di cose passate. Le loro camere avevano ancora i vestiti di quando erano ragazzine, di 5 anni prima insomma. Li presero per ricordo e presero anche una foto di loro tre con mamma e papà. Fu così che scoprirono una chiave che conoscevano bene. Era la chiave della vecchia casa sul lago. Avrebbero recuperato Michiko e ci sarebbero ritornate. insieme. Presero anche dei soldi che trovarono nei cassetti e nella borsa della mamma, ferma nello stesso posto da anni. Con quelli uscirono e comprarono dei vestiti. Quelli che avevano addosso erano ormai ridotti a stracci.
Ora la loro nuova casa era il dormitorio della night class. C'erano molte stanze come la loro, ma per Namida e Tsuki fu un sollievo immenso avere un punto di riferimento in quel caos di avvenimenti e paure.


ecco qst è la 4 prova, ho finito =)

Edited by .:(Hinata-Hyuga):. - 10/12/2009, 20:45
 
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Sigra Cullen
CAT_IMG Posted on 24/11/2009, 08:55




aspetto il tuo via per leggere la quarta prova mandami un PM qnd sei pronta ok?
 
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Sigra Cullen
CAT_IMG Posted on 26/11/2009, 08:55




molto lunga ma bella fai pure l'ultima prova ^^
 
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CAT_IMG Posted on 27/11/2009, 19:38
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5 prova

Era una sera di fine maggio, Tomoko si chinò sulla culla di Namida che tendeva le manine tese verso il mondo, con gli occhi spalancati ed un sorriso ingenuo sulle labbra.
La mamma in braccio aveva qualcosa, o meglio, qualcuno: un piccolo involto bianco latte che emetteva dei rumori. Era la piccola Tsuki, nata appena da qualche giorno. Namida, che aveva già un anno, fece un'a
espressione confusa e sorpresa allo stesso tempo e continuò a fissare la sorellina con gli occhi sbarrati. Di questo però solo Tomoko ne conserva memoria, il primo vero ricordo di loro due assieme per Namida era quella volta che si era messa in testa di fare la babysitter a una bambina che praticamente aveva la sua età. Aveva tre anni e Tsuki appena due, ma era già abbastanza decisa per non farsi dare ordini dagli altri. Così litigavano finchè Tomoko non diede loro un motivo per non farlo. Ora erano entrambe sorelle maggiori di Michiko che crebbe con l'affetto di due sorelle e di una madre.
Insieme condivesero tante esperienze e sensazioni. L'emozione di uscire la notte, resa frizzante dal divieto...
quando giocavano, spesso Michiko e Tsuki si alleavano contro Namida che essendo la più grande sapeva difendersi meglio e giocavano a nascondino e si confidavano segreti. Naque insomma quel legame speciale che unisce tre sorelle e che veniva sottolienato dal loro primo incontro. Namida si ricordava del suo tentativo di babysitter, ma Tsuki no. Per lei la sua memoria risaliva a quando aveva 4 anni e si era persa nel grande giardino dietro la casa. Era sera e stava facendo buio. Tomoko e Namida la stavano cercando, mentre Michiko dormiva. La sorella maggiore la trovò accocolatà sotto un abete, tremante di paura e freddo. Questo ovviamente le unì ancora di più.


ecco, questi sono i loro primi ricordi del loro incontro.

Edited by .:(Hinata-Hyuga):. - 27/11/2009, 20:44
 
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Sigra Cullen
CAT_IMG Posted on 29/11/2009, 15:55




ok bene hai finito
 
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CAT_IMG Posted on 29/11/2009, 18:22
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che devo fare ora?
 
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Sigra Cullen
CAT_IMG Posted on 29/11/2009, 22:27




ora se vuoi puoi chiedere l'abilitazione al GDR se è passato un mese dalla tua iscrizione e ruolare con qualcuno
 
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8 replies since 9/11/2009, 14:51   144 views
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