Rose Minamizaki & Yoh Fujiwara

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CAT_IMG Posted on 4/1/2010, 16:31
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Nome: Rose Minamizaki

Età: 20

Razza: Vampiro classe nobiliare.

Altezza: 1,75 m

Aspetto: Lunghi capelli biondi e occhi di un verde chiaro con piccole, quasi inesistenti, sfumature giallastre.

Stile: Non ha un vero e proprio stile, cambia spesso, tendenzialmente sportivo, forse anche un pochino provocatorio. Ma è anche in grado di vestire in maniera elegante.

Ama: Le spade, ne ha di quasi tutti i tipi ma la sua preferita è una yamato che porta spesso con sé.

Storia: I suoi primi 13 anni di vita non furono difficili e pieni di ostacoli, anzi, estremamente facili. Ha avuto dalla sua famiglia ogni cosa senza muovere un solo muscolo. Una notte però, di sette anni fa, si ritrovò coinvolta in un gravissimo incidente stradale, fu fortunata ad appartenere alla razza dei vampiri, in caso contrario sarebbe potuta morire sul colpo. A causa di quell’incidente, ora ha una profonda fobia, e ogni qual volta veda qualcosa di tremendamente vicino o qualcosa che la raggiunge in modo fin troppo brusco, si pietrifica all’istante, spaventata. La sua famiglia, da quel giorno, ha sempre avuto una particolare paura per la figlia ogni qual volta metteva piede fuori casa e spesso la tenevano all’oscuro di molte cose che, sempre la famiglia, svolgeva, anche molto gravi. Esasperata, più volte litigò con la propria famiglia fino a quando un giorno i propri genitori la cacciarono di casa. Aveva 15 anni. La sua vita iniziò a diventare più difficile, cavarsela da sola in una nuova città (poiché si era trasferita)a quell’età… era troppo, si buttò allora a capofitto alla ricerca di qualche lavoro, possibilmente notturno data la sua natura. Inizialmente provò a fare la cameriera ad un Night Club ma ci restò per solo un anno a causa di una rissa avvenuta nel locale per dei clienti fin troppo “esigenti”. Continuò gli studi in una scuola pubblica per umani fino all’età di 18 anni. Divenuta maggiorenne, cambiò di nuovo città e iniziò a viaggiare spesso svolgendo alcuni lavori part-time che le davano la possibilità di continuare questa sua fissa. All’età di 19 anni scoprì che sua madre era morta, tornò allora nella propria città natia vivendo insieme al padre (ma non si erano ancora rappacificati, tanto che il genitore rimasto ancora in vita a volte l’accusava della morte della mamma avvenuta in modo sconosciuto, si sapeva solo che, da quando la figlia se ne era andata, accusava sintomi di depressione)vi restò fino a quando, quest’ultimo, non le parlò dell’accademia cross non molto lontana dalla propria casa. Rose capì che suo padre ancora non la voleva a casa sua, nonostante lei in fondo non avesse fatto nulla, infatti fu per questo che il padre iniziò a parlare di questa scuola e allora, la ragazza, accettò senza alcun tipo di obiezione. A quel punto preparò le valigie diretta alla tanto famosa Accademia Cross, curiosa di sapere come sarebbe stata la sua vita lì.

Tecniche:
ATTACCO: Delle scariche elettriche ricoprono la lama della propria yamato che, grazie a questa, riesce a sferrare veloci e forti fendenti contro il nemico.
DIFESA: Fa ruotare la propria yamato provocando anche qui scariche elettriche che riescono a proteggerla da colpi di media potenza.
ATTACCO SPECIALE: Provoca tremende scariche elettriche simili a dei fulmini che possono partire dal cielo o anche, direttamente, sotto i piedi del nemico.
DIFESA SPECIALE: Pianta la spada sul terreno che, immediatamente, le crea uno scudo trasparente con sfumature bluastre da cui passano potenti scariche elettriche
CURA SPECIALE: Si mette in ginocchio e chiude le mani come se fosse in preghiera. Un colorito azzurrino/verdino che le percorre il corpo.


Luogo preferito:
La cascata che incontrò durante il primo viaggio.
Da lei soprannominata “la cascata dell’equilibrio”
Il posto era situato alla fine del lungo e folto bosco pieno di animali e piante sconosciute, gli alberi alti con tante diramazioni ovunque, sembravano magri, scarni… ma parevano davvero ben curati come se tanti piccoli folletti e fatine si prendessero tanta cura di loro. I piedi facevano male per la lunga camminata e il sentiero era pieno di radici di alberi che fuoriuscivano dalla terra e da tanti e tanti sassolini che si infiltravano nella suola delle scarpe provocando un certo disappunto. Spostò dolcemente alcuni rami umidi di piccoli cespugli di un verde smeraldo che le intralciavano il passaggio. Aveva quasi paura di spezzarli per quanto sembravano delicati. Finalmente era arrivata alla fine. Notò subito un imponente cascata davanti a sé. Spalancò la bocca estasiata. Sarà stata alta più di 70 metri ed era anche molto ampia. Il rumore dell’acqua che toccava terra le riempiva completamente la testa quasi come una lenta e infinita litania, non avrebbe potuto sentire nient’altro tanto era forte il … fantastico suono. Si, perché era bellissimo, dava un che di equilibrio con tutto quello che vi era intorno… che era particolarmente bello. Piccoli scogli che brillavano con la luce del sole e che parevano tanti piccoli diamanti, altri piccoli cespugli all’ombra di immensi alberi centenari, grandi foglie che davano ombra a gran parte del paesaggio eccetto l’immensa cascata irraggiungibile anche per loro. Alberi che si univano ad altri alberi creando un qualcosa di meraviglioso che la incantava. Era come se stessero danzando un ballo sconosciuto con una stupenda musica di sottofondo: i canti degli uccelli e il suono incantevole dell’acqua della cascata che batteva contro il suolo e contro massi che vi sporgevano.
Piccoli passi e finalmente raggiunse la cascata, abbassare lo sguardo significava vedere un'altra meraviglia, l’acqua era limpidissima e il suolo era chiaro, di un grigio quasi bianco e qualche animale acquatico che andava da una parte all’altra. A volte li perdeva di vista questi piccoli pesci tanto erano veloci! Sfiorò con la mano l’acqua, aveva una temperatura mite e le piccole onde che si espandevano a quel contatto formavano piccole e brevi animazioni astratte.
Vi era odore di muschio, di alcuni fiori selvatici e di particolari piante, nel bosco.
Alzò lo sguardo ed intravide qualcosa al di sopra della cascata, aguzzò la vista e vide un grande ramo di un marrone scuro, innaturale, probabilmente causato dal continuo contatto dell’acqua.
Era molto spoglio quel ramo, quasi del tutto, vi erano solo pochi e piccoli rami con si e no 1-2 foglie altrettanto piccoli ma di un verde scintillante che brillava col contatto della luce solare.
La corteccia non era ridotta nelle migliori condizioni, anzi, sembrava che da un momento all’altro quel grande ramo si sarebbe spezzato e sarebbe caduto in acqua facendo compagnia ai piccoli pesci e ai grandi massi.
Guardando meglio, quella piccola bellezza che era ai piedi della cascata si ripeteva al di sopra di questa.
Ancora alberi che si intrecciavano gli uni agli altri, ancora piccoli e delicati cespugli un po’ ovunque che comparivano come tanti funghetti dopo una giornata di pioggia, altri massi che fungevano da scogli come argine del fiume.
Sarebbe potuta restare qui per l’eternità facendo compagnia e prendendosi cura di quello spettacolo.



Nome: Yoh Fujiwara

Età: 18

Razza: Vampiro classe nobiliare

Altezza: 1,78 m

Ama: La musica e i libri

Aspetto: Lisci capelli neri che arrivavano fino alla base del collo. Fisico atletico e sviluppato per un ragazzo di 18 anni. Occhi di un viola scuro tendente al nero.

Stile: Trasandato, o forse semplicemente ribelle, veste spesso di scuro poiché si sente a proprio agio.

Storia: La vita di Yoh è stata particolarmente turbolenta. Orfano, ha vissuto per i suoi primi 3 anni in un collegio Svizzero fino a quando una famiglia (i Fujiwara) non hanno decisero di adottarlo, naturalmente, all’oscuro della sua natura. Venuti, ahimè, a conoscenza della vera identità di Yoh, avvenuta quando costui tentò di mordere i genitori durante il sonno. Furono in un certo modo, “costretti”, a nascondere questo piccolo segreto. Costrinsero il figlio a non uscire di casa e a non provare ad avere un contatto con l’esterno, per questo, il ragazzo, fu rinchiuso nella cantina della propria casa. Una sera però, durante un improvviso e violento attacco di fame, Yoh, grazie al suo potere speciale (ovvero il vento) riuscì, in un modo impressionante, ad aprire la porta della cantina. Una volta uscito, i genitori, spaventati, tentarono di ucciderlo, invano, perché furono invece, loro, le vittime di quella sera. Ritornato alla normalità, si rese conto di ciò che era diventato e scappò dalla città avendo una vita notturna composta da innumerevoli furti per guadagnarsi da vivere (difatti, tutto ciò che rubava, lo rivendeva ad un prezzo sufficientemente alto da continuare a vivere). Ad un certo punto, quando la sua vita, potevamo dire che si fosse stabilizzata, comparì un uomo sulla quarantina che fece molta amicizia con Yoh solo con lo scopo di sfruttarlo a proprio vantaggio. Lo costrinse(chiedendo apparenti favori) per parecchi anni a svolgere missioni speciali grazie alle sue facoltà. Una volta scoperto invece le vere intenzioni di quell’uomo Yoh cercò di ribellarsi, ma fu tutto inutile, da quel giorno quell’uomo, che lui aveva iniziato a considerare come suo padre, lo puniva ogni qual volta si rifiutava di obbedirgli (difatti, sulla schiena, possiede ancora dei segni che piano piano stanno, fortunatamente, scomparendo) scappò, allora, una notte, arrivando in una città sconosciuta. Un tardo pomeriggio però venne a scoprire dell’esistenza dell’Accademia Cross grazie a due ragazze (studentesse della Day class) che parlavano, appunto di quella scuola e di alcuni membri di una certa Night Class. Avendo provato un profondo interessamento e una grande curiosità Yoh decise di iscriversi. Magari… e finalmente, avrebbe potuto trovare qualcosa di buono nella sua esistenza così buia.


Tecniche:
ATTACCO: Spara semplicemente con la propria pistola.
DIFESA: Grazie alla sua grande velocità, è capace di schivare parecchi colpi.
ATTACCO SPECIALE: Usa il vento come invisibili lame affilate che feriscono l’avversario.
DIFESA SPECIALE: Crea un fortissimo vento che gli permette di allontanare eventuali nemici o colpi che non sarebbe in grado di evitare.
CURA SPECIALE: Si concentra intensamente su se stesso e del leggero vento lo circonda per qualche secondo.


Luogo preferito:
N.B. La parte in corsivo è stata scritta più come un inizio per collegarlo poi alla descrizione del paesaggio.

La spiaggetta della città.
Yoh all’inizio ne era contrario… non voleva andarci a quella spiaggetta di cui tanto parlavano, aveva uno strano timore per la luce solare, non sapeva bene il perché ma non riusciva a essere totalmente se stesso, gli dava terribilmente fastidio quella luce accecante. Ma non ne faceva parola con nessuno, nonostante tutto.

Arrivato lì sgranò gli occhi era ancora abbastanza piccolo e non aveva mai visto il mare e ne rimase stupito:
Non aveva mai visto l’acqua brillare così intensamente. Di un blu oltremare così bello, con delle sfumature verdi nella lontananza e con dei riflessi candidi, bianchi, come la neve.
Sembrava che l’inverno non era riuscito a congelare quella distesa di acqua ma era riuscito solo a lasciare piccole tracce del suo passaggio.
L’odore dell’acqua marina era forte, penetrante e il rumore delle onde era persistente, quasi monotono, ma aveva un che di ipnotico.
Non aveva mai provato la sensazione della sabbia fra le dita. O meglio, di quella sabbia dorata con piccoli spicchi di un beige innaturale. Più scuro, ma non troppo, un piccolo scherzo che il sole aveva probabilmente fatto.
Si girò sia verso destra che verso sinistra, la spiaggia era quasi del tutto deserta c’era qualche famiglia composta da uno o più bambini molto piccoli, più piccoli anche di lui e di qualche gruppi di ragazzi e coppie che sembravano in festa e c’era un piccolo bar non molto lontano da dove si era accampato con la famiglia. Anche lì c’erano bambini, giovani e adulti, alcuni bambini si rincorrevano con un gelato in mano, alcuni adulti parlavano fra di loro, altri invece ordinavano qualcosa al barrista.
Il bar era tutto bianco e aveva sia una lunga scala che una lunga salita di legno, sì, era così che la chiamava, era insolita, non l’aveva mai vista, conosceva le scale, gli ascensori e cose del genere, ma non quella salita fatta di legno!
Il grande recinto pareva nuovo ed era di forma rettangolare, regolare, ben progettato, i disegni del recinto sembravano dei fiori simili alle orchidee con delle lunghe e grandi diramazioni che andavano ovunque, grandi foglie che riuscivano a coprire il disegno di un altro fiore non molto distante dal precedente. E questo continuava per tutta la lunghezza del recinto eccetto alcune volta ove il disegno veniva stroncato da un paletto di legno conficcato nella sabbia.
A quel punto sentì qualcosa sotto la pianta del piede e lo alzò quasi immediatamente, allarmato.
Sotto di esso c’era un piccolo guscio rigato, lo afferrò e lo osservò attentamente.
Ora che lo vedeva bene riconobbe l’oggetto che venne poi immediatamente identificato come “conchiglia tigrata”. Era arancione e aveva delle strisce nere e grigiastre, verso la parte più piccola della conchiglia il colore si schiariva raggiungendo un bianco sporco.
La mamma e il papà avevano intanto aperto il grande ombrellone e avevano poggiato all’ombra bibite e cibo vario. L’ombrellone era tutto colorato, rosso, viola, blu, verde, giallo… e aveva tanti ghirigori strani che gli mettevano pace nonostante il colpo all’occhio che poteva ricevere da quei colori così tanto accesi. La sacca che conteneva le bibite era bordeaux e l’aveva scelta la mamma qualche giorno prima insieme a lui. La borsa del cibo invece era azzurro chiaro e aveva su scritto la frase: Eat me!
Corse ed entro in acqua, Yoh rise e si stupì nel tempo stesso per come era calda l’acqua, era così calda che aveva paura di cuocere come la bistecca al sangue! E rise ancor di più quando un’onda più grande di lui gli venne addosso scambiandolo per uno dei tanti scogli che componeva la spiaggetta. Questi ultimi erano sia a destra che a sinistra e anche dietro, erano molti ma non erano tanto grandi, erano di un grigio lucente causato –per quanto riguarda quelli a destra e a sinistra- dal continuo infrangere delle onde e dell’alta marea che periodicamente ricopriva gran parte degli scogli.
Rimanere in acqua per lui era una vera e propria goduria, ogni qual volta che aveva abbastanza respiro tornava sott’acqua per vedere quella sabbia bagnata, che nello stesso tempo non sembrava bagnata, toccarla, e sentire quella consistenza così strana e trovare tante conchiglie e vedere buffi pesci e crostacei che si spaventavano al suo arrivo.
Uscì fuori dall’acqua e alzò lo sguardo verso il cielo, lasciando perdere il bruciore agli occhi, si concentrò sugli uccelli che svolazzavano sopra la sua testa mora e osservò le nuvole che scorrevano veloci, come se stessero facendo chissà quale importanta gara ed aggiudicarsi chissà quale strano premio, rise con il cuore, non era mai stato così felice.




5° Prova: L'incontro
Il sole stava per tramontare completamente e avrebbe assegnato il suo posto alla luna e alle stelle, già gran parte del cielo era tinto di blu, ancora una volta il sole aveva quasi finito il suo ciclo che sarebbe ricominciato l’indomani mattina.
Yoh, stava girando nel parco dopo essersela svignata da una lezione del professore.
Non che non gli piacesse restare a sentire ciò che diceva, solo che non riusciva a stare fermo per troppo tempo su uno di quei strani banconi di legno e in mezzo a tanti vampiri. Non si sentiva come loro… assolutamente no!
E, soprattutto, non si riusciva a vedere con la nuova divisa, bianca, completamente bianca, con delle rifiniture nere e quella cravatta di un rosso acceso che spiccava nella notte. Non che non gli piaceva la divisa, anzi, era bellissima, ma non si sentiva adatto in quel “personaggio” che stava piano piano imparando a recitare.
Diciamolo.. non c’era abituato ai vestiti chiari e soprattutto eleganti. Scosse il capo, poggiando una mano fra i capelli e scostandoli per qualche istante dalla fronte.

Rose giungeva qui per la prima volta, il padre aveva parlato con il Preside sull’ammissione della ragazza all’Accademia e non si stupì minimamente quando il padre le disse che il Signor Cross aveva accettato la proposta.
Ora era appena entrata alla scuola e girava per il parco per visitare un po’ la zona esterna dell’Istituto per poi andare nella sala del Direttore e sbrigare le ultime cose per completare l’ammissione. Qualcosa da niente, sicuramente, che poteva esserci di così importante in una banale ammissione? Forse voleva ricordarle per l’ennesima volta quali fossero le regole? Oh beh.. le conosceva già.. gli avrebbe avvantaggiato il lavoro. Ridacchiò un po’ e vide poco lontano da lei un ragazzo un pochino più giovane con una divisa bianca e nera, gli si avvicinò.
Se non errava la divisa bianca era assegnata alla Night Class mentre quella blu scuro/nera alla Day e.. beh, se era davvero così quello sarebbe stato un suo simile … meglio così… avrebbe conosciuto qualcuno della sua classe e sarebbe stato un buon modo per passare qualche minuto prima di raggiungere Cross.
Tossì più volte per attirare la sua attenzione e il ragazzo si girò verso di lei quasi subito.
“… si?” domandò con tono basso quasi come se quelle parole fossero per lui di grande sforzo.
“oh niente, volevo solo conoscere qualcuno dell’istituto Cross.. da domani in poi passerò le mie giornate qui!” sorrise, divertita. Yoh annuì senza sapere con precisione cosa dire ma, dopotutto, pensò, che sarebbe stato meglio fare un po’ di conversazione.. gli sarebbe servito per il futuro.
“ uhm.. io sono Yoh Fujiwara, piacere” allungò la mano, mostrando un leggero e piccolo sorriso. Rose sorrise, ed afferrò la mano in una presa salda.
“Rose Minamizaki, sei della Night Class giusto? Se è così sarai un mio compagno di classe!” ridacchiò ancora una volta. Yoh annuì e mollò la presa nascondendo la mano nella tasca del pantalone.
“ Sì, sono della Night Class… e mi fa molto piacere sapere di avere te come compagna di classe… le lezioni sono iniziate da una mezz’oretta ma sono uscito per prendere una boccata d’aria… vuoi che ti accompagni nella sala del Preside, prima che torni in aula? Se è la prima volta che vieni qui, dovrai sicuramente completare l’iscrizione” si grattò il capo, imbarazzato, aveva detto troppe parole in una volta sola… non era abituato a parlare così.
La ragazza ci pensò su, poi guardò l’orologio.
“Effettivamente.. è meglio che mi sbrighi… non voglio causare troppi problemi al Preside Cross… e probabilmente mi starà già aspettando da un po’!” annuì.
“Quindi accetto il tuo invito visto che non so dove si trovi!” rise, allegra.
Yoh annuì a sua volta e le mostrò la strada camminando piano e d’intanto intanto le spiegava qualcosa o le mostrava altre possibili vie indicandole diversi punti.
“Per essere la prima volta che parlo con lei non sono andato poi tanto male.. no?” pensò, perplesso, il ragazzo. Si fermò quasi di colpo e si voltò verso Rose che ricambiò lo sguardo, curiosa.
“sì??” domandò dopo qualche secondo. Yoh indicò la porta alla loro destra.
“E’ qui. Siamo arrivati” le rispose riposando di nuovo la mano in tasca. Rose sussultò un po’.
“uh, abbiamo fatto in fretta! Grazie mille yoh!” sorrise
“ Di nulla, anzi, grazie a te, Rose” fece un semplice ciao muovendo la mano e dirigendosi verso l’aula ove ancora il professore spiegava, si voltò verso Rose.
“Ci vediamo domani!” la ragazza annuì
“See ya!” rispose sorridendo.
Poggiò la mano sulla maniglia della porta.
“Yoh: un ragazzo molto riservato, se non timido.. uhm…probabilmente con un passato un po’ sfortunato, credo che qui mi divertirò molto e di sicuro ci saranno tante novità e colpi di scena... perfetto!” poggiò la mano libera d’avanti al viso nascondendo una piccola risatina.

Edited by » Michiko - 10/1/2010, 17:31
 
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CAT_IMG Posted on 4/1/2010, 22:54
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Rose va quasi del tutto bene, modifica solo la parte dove dici che va a scuola di giorno. I vampiri in Vk, tranne per scopi strettamente necessari e urgenti, non escono di giorno, ma solo di notte.

Yoh va bene (se entri in gdr sarà divertente farlo incontrare con un mio pg, anche lui è stato rinchiuso in una cantina dai genitori per tutta la sua infanzia xD)
 
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CAT_IMG Posted on 4/1/2010, 23:09
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Modificato Rose *ho solo tolto la parte in più, infondo non era essenziale*

Per Yoh, davvero? Azz, dovevo leggermi tutte le schede, ma era troppo xD
 
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CAT_IMG Posted on 4/1/2010, 23:46
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ok passa pure alla prima prova
 
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Sigra Cullen
CAT_IMG Posted on 6/1/2010, 15:07




bene passa pure alla terza ^^
 
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Sigra Cullen
CAT_IMG Posted on 10/1/2010, 16:06




per me vanno bene tutti e due, anche Yoh in quanto può essere andato al mare prima di sapere appunto cos'era e puoi passare all'ultima prova.
 
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CAT_IMG Posted on 10/1/2010, 16:31
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Sìsì .. infatti era prima di sapere chi era... prima di tutto l'impiccio uscito con la famiglia e lui xD
Thank you very much Sigra!
Intanto ho inserito anche la 5° prova... xD grazie ancora u.u
 
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Sigra Cullen
CAT_IMG Posted on 10/1/2010, 17:33




bene Michi ora hai finito puoi entrare nel GDR (portati qualcosa che ti salvi XD)
 
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7 replies since 4/1/2010, 16:31   56 views
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