Yuri Asami e Kaito Komatsu

Nome: Yuri Kuran
Età: 16 anni
Genere: Sangue-puro
Storia: Yuri fa parte del casato dei Kuran è figlia di Kaname Kuran e Yuuki Kuran.
La sua vita monotona fatta di studio privato e serate di gala ha una svolta quando decide di frequentare il liceo Cross.
Viene inserita immediatamente nella Night Class, ma ancora non è soddisfatta quindi curiosa va girovagando di giorno tra gli alunni della Day Class dove percepisce la presenza di un vampiro quasi al livello E.
Il Vampiro che trova si chiama Kaito Komatsu e non appena Yuri lo vede lo sceglie come suo compagno, gli dona il suo sanGUE così da potergli dare una vita + lunga e felice.
La loro relazione continua allo scuro di tutti gli studenti e del preside finchè Yuri decide di trasformare Kaito in un vampiro a tutti gli effetti.
Il suo amato padre all'inizio è molto contrario ma Yuri riesce a convincerlo così che sia lo stesso Kaname a trasformarlo, ma questa volta in un Puro-sangue.

Attacco: possiede una pistola che si chiama Lady Die , è antivampiro e può essere impugnata solo dalla stessa Yuri ke con lei ha un legame impossibile da spezzare.
Difesa: riesce a creare uno scuro con la mente, impenetrabile sia per gli attacchi fisici che per quelli mentali.
Attacco Speciale: con un solo sguardo riesce a trasformarti in polvere.
Cura Speciale: con un bacio riesce a guarire tutte le ferite sia di se stessa che degli altri.
Luoghi d'infanzia:La mattina prima dell’alba era il momento che preferivo della giornata, adoravo sedermi sul davanzale della mia finestra a guardare lo scomparire delle stelle e l arrivare imminente del sole, era tutto così cauto e tranquillo, tutti quelli che stavano nella mia casa dormivano e io potevo avere quel piccolo momento di raccoglimento che tanto agognavo per l intera giornata. Ricordo perfettamente l ambiente che circondava la mia gigantesca casa, era tutto così bello, la casa era circondata da un grandissimo giardino con fiori di ciliegio ovunque, c erano anche tanti alberi di mele, ogni mattina prima di andare a dormire aprivo la finestra per potere sentire l odore intenso di mele , lo adoravo. intorno alla casa c’era un giardino molto più curato e meno selvatico, c erano fiori di tutti i generi, ricordo che quando ero piccola avevo visto una piccola rosa che era cresciuta selvaggia nel giardino e dissi a mio padre che mi piaceva tantissimo da quel giorno ricordo che il mio giardino è sempre stato pieno di rose di tutti i colori, c erano tante ortensie, tulipani, girasoli altissimi che tutt’ ora mi superano in altezza, e siepi talmente squadrate che se ci sbattevi potevi farti male , ricordo di un piccolo stagno con tanti pesci , ma quello che mi attiravano di più erano i bellissimi fiori che Kaname aveva fatto mettere, delle orchidee bellissime, ogni volta rimanevo incantata dalla loro bellezza, una volta dalla curiosità mi sporsi talmente tanto che caddi ma il mio amorevole padre come al solito corse in mio aiuto. Quando finivo di guardare il cielo e il bellissimo boschetto intorno alla mia casa rientravo nella vita normale, guardavo il mio enorme e vaporoso letto a baldacchino quasi con disgusto, odiavo dover stare rinchiusa lì anche se a quella casa erano legati tanti ricordi, soprattutto belli, dopo sdraiata riuscivo a vedere la mia intera camera sfarzosa, ricordo che avevo un armadio enorme pieno di vestiti, era di intagliatura antica di quercia, poi c era la mia scrivania sempre di quercia e intarsiata con dei fiori, lo specchio era tutto d’oro sempre con una decorazione floreale, anche se odiavo quel posto devo ammettere che era molto bello. La parte della residenza dove passavo più tempo era la sala della musica: c era un enorme pianoforte bianco, mio padre l aveva comprato perché desiderava che la sua amata figlia sapesse suonare il piano, di questo bellissimo regalo l ho sempre ringraziato, adoro suonare e pensando alla sala della musica provo sempre un po’ di nostalgia, mio padre si sedeva sul grande divano antico dietro il piano e io suonavo e suonava e ogni tanto cantavo e lo facevo rilassare, credo che quei momenti fossero gli unici in cui mio padre era felice e rilassato, questo era il posto che ho cominciato ad amare circa quando avevo l età di 9 anni. Quando ero più piccola il posto che adoravo era l’ufficio di Kaname , me lo ricordo benissimo perché quando giocavo a nascondino andavo sempre lì a cercare nascondigli nuovi, mi ricordo dell’immensa scrivania di sequoia, della sedia su cui giravo e mi divertivo un sacco, per tutta la stanza si estendeva una libreria immensa, sapevo che mio padre aveva letto tutti quei libri , per imitarlo ne lessi anch’io la maggior parte finché non andai alla Cross Academy, aveva una scacchiera bellissima che mi insegnò anche ad usare passavamo pomeriggi interi a giocare perché a me non piaceva per niente perdere ma dopo un po’ mio padre mi faceva vincere a posta e anche se lo sapevo ero lo stesso felice perché capivo quanto mi amava.






Nome: Kaito Komatsu
Età: 18 anni
Genere: ex-vampiro livello E, sangue-puro
Storia:Kaito era un semplice umano , ma in seguito a un aggressione da parte di un vampiro che lo morse divenne un vampiro.
Man mano stava diventando un livello E finchè Yuri non lo trova e grazie all amore che provano si salva la vita poichè il nobile Kaname concede alla figlia l onore di trasformare Kaito in un sangue puro...
Attacco: la sua spada Violet permettere di essere un arma micidiale per qualsiasi tipo di essere, dagli umani agli stessi sangue puro.
Difesa: riesce a creare uno scudo di ghiaccio ogni qual volta gli serva.
Attacco Speciale: immobilizza le persone e può farle anche indurre al suicidio pensadoci profondamente.
Cura Speciale: con una goccia del suo sangue riesce a guarire qualsiasi ferita, anche la + profonda.
Luogo di Trasformazione:Dei luoghi in cui sono stato durante la mia infanzia ricordo ben poco, poiché in seguito al morso di quel vampiro ho perso quasi il lume della ragione. Ricordo però i luoghi in cui ho vissuto durante la mia trasformazione, ricordo che vivevo in un vecchio stabilimento industriale fuori città, cadeva tutto a pezzi, era tutto così sporco e logoro, inadatto a un abitante umano, anche se la sete mi assaliva di tanto in tanto riuscivo a rimanere cosciente e vedere ciò che mi circondava. Vedevo le erbacce velenose fuori dallo stabilimento, piante altissime che mi arrivavano fino alla spalla, alberi che di notte potevano far paura a una docile fanciulla. Io dormivo su un letto arrangiato sopra un nastro trasportatore, avevo scelto quel posto perché sopra di me c’era un grosso buco nel soffitto che nelle belle serate mi permetteva di guardare le stelle e ricordarmi che forse qualcosa di umano in me c’ era ancora. Ma quando pioveva dovevo per forza spostarmi altrimenti mi sarei bagnato infatti mi spostavo dentro la cabina di comando dei macchinari dove c’era un po’ più caldo ma si stava bene. Quello stabilimento era stato la mia prigione, ma preferivo quella piuttosto che essere un assassino a tutto spiano…








Incontro Fatale
Le urla di mia madre mi riempivano la testa, non la sopportavo, e non capivo perché nonostante sapesse che io avevo ragione mio padre non diceva niente. Mia madre continuava ad urlarmi conto, diceva che ero indegna del nome che portavo e che ero la negazione del casato Kuran, non ressi più e scoppiai in un pianto soffocante. Nonostante il mio pianto mia madre continuava con le sue imprecazioni, la tensione a cui mi sottoponeva era talmente gravosa che non resistetti più e sotto lo sguardo inerme di mio padre uscii di casa furiosamente. Cominciai a correre e correre senza mai fermarmi continuavo a chiedermi perché mamma si fosse infuriata tanto e perche mio padre, il mio amatissimo padre ,non mi avesse difesa come sempre . Arrivai alle porte della città e con le lacrime che mi offuscavano gli occhi mi diressi al centro, dove sapevo si trovava un bellissima fontana. Mi fermai davanti la fontana, era tutto così desolato, mi guardai in giro ma non c’era nessuno, mi avvicinai alla fontana. Dalla fontana sembrava che uscisse argento puro , la luce della luna creava un effetto a dir poco favoloso, mi asciugai le lacrime e mi sedetti sul bordo, misi la mano nell’acqua e la mossi creando delle piccole onde. Nonostante fossi molto rilassata le lacrime scivolavano dal mio viso e finivano sul mio vestito colore della notte. Poi qualcosa si mosse dall’altra parte della fontana e immediatamente dopo senti una voce:<< Perché stai piangendo?>> non appena udii queste parole scattai in piedi e con voce tremolante risposi:<< Chi sei?>>. A questo punto un ragazzo molto alto e con spalle larghe mi si chinò davanti mi mise una mano sotto il mento alzandomi in viso e guardandomi negli occhi, poi con voce molto bassa e tranquilla mi disse:<< Cosa ti è successo?>>, impaurita mi tirai indietro e non spiccicai parola. Il ragazzo strinse le spalle e cominciò a correre, in preda a qualche strana pazzia o pensiero gli corsi dietro, non so nemmeno io perché lo feci, so solo che quel ragazzo mi ricordava qualcosa. Lui correva così veloce, anch’io, arrivammo nel bosco in meno di tre minuti, continuavo a corrergli dietro urlandogli di fermarsi ma lui non ne voleva sapere, gli sfiorai la camicia ma lui scappo via veloce come un fulmine. Corsi per cinque minuti finché non arrivai in un campo ampissimo, c’era un grande e vecchio stabilimento industriale, vidi la figura del ragazzo entrarvi così ci entrai anch’io, mi guardai intorno, era un vecchio rudere, poi una voce da dietro le mie spalle disse:<< Perché mi hai seguito?>>, rimasi di spalle alla voce e risposi:<<non lo so, sentivo che dovevo seguirti… Ma tu chi sei?>>, solo in quel momento mi accorsi che c’era una strana puzza, era la puzza di un Livello E. dopo qualche momento di silenzio il ragazzo rispose: << Mi chiamo Kaito>>, aveva una voce così fredda, molto diversa da quella con cui mi aveva rivolto le parole vicino alla fontana, io risposi più dolcemente: << Io sono Yuri>> mi voltai e quasi con aria invadente chiesi:<< Tu stai diventando un Livello E, vero?>>. D’improvviso i suoi occhi si colorarono di un rosso vermiglio, si portò una mano sulla bocca e si allontanò, si perse nell’oscurità, mi avvicinai e riuscii a vederlo accasciato per terra in preda a un attacco di sete, non sapevo cosa fare. Gli andai accanto e pur sapendo che avrei fatto la scelta sbagliata, spinsi l’unghia contro il mio collo facendo cadere un rivolo di sangue, gli misi una mano sulla testa e dissi: << Il mio sangue ti potrà salvare momentaneamente.>> , dopo di ché avvicinai la sua testa al mio collo e nello stesso istante sentii affondare i suoi canini nella mia gola. In quel momento , nonostante l’ avessi conosciuto da poco meno di dieci minuti, mi sentii quasi sua, come se fossi nata per appartenergli, provavo un piacere immenso. Si stacco da me e guardandomi negli mi chiese:<< Perché l’hai fatto?>> risposi a bassa voce: << Sinceramente non lo so, il mio cuore mi ha detto di agire così>>, lui mi guardava stranito e con aria dispiaciuta mi rivolse la parola:<< Non posso ripagarti in nessun modo. Non posso perché siamo uguali, la stessa tristezza attraversa i nostri occhi e ci brucia l’anima,; solo che tu sei un livello A, e non posso competere con la tua superiorità.>> Una voce invase l’immenso silenzio: << Yuri, piccola sei tu?>> Era la voce del mio amato padre che in pochissimo tempo mi fu accanto. << Piccola non farmi mai più prendere un simile spavento.>> E guardando Kaito minacciosamente, mi trascinò con se nell’oscurità.